Provvedimento della Regione Lazio: prende il via il progetto delle “Palestre della Salute”

Riconosciuto a livello normativo il modello definito dall’Asilo Savoia

Anche nel Lazio le “palestre della salute” diventano una realtà riconosciuta a tutti gli effetti grazie a un provvedimento inserito all’interno del cosiddetto “collegato” approvato a tarda notte dal Consiglio regionale.

“Siamo profondamente orgogliosi - dichiara il Presidente di ASP Asilo Savoia Massimiliano Monnanni - che il Consiglio regionale abbia recepito e riconosciuto il valore dell’esperienza e del modello sperimentato dall’Asilo Savoia a Roma con la “Palestra della Salute” aperta a giugno scorso nell’ambito di un accordo con Roma Capitale e oggetto anche di un protocollo di intesa con la ASL RM 1”.

“Desidero ringraziare tutti i consiglieri regionali - a partire da Salvatore La Penna che ha proposto l’emendamento - e l’Assessore alla Salute Alessio D’Amato, che fin dall’apertura della Palestra ne aveva sottolineato la fondamentale valenza in chiave di prevenzione e tutela della salute dei target fragili, auspicandone una modellizzazione attraverso apposito riconoscimento normativo da parte della Regione Lazio”.

L’articolo varato dal Consiglio Regionale prevede che “la Regione al fine di sostenere lo sport quale strumento a supporto della medicina preventiva e riabilitativa, promuove l'offerta di programmi di esercizio fisico, strutturato e adattato, rivolti, in base a specifica prescrizione medica, in favore di persone affette da patologie croniche non trasmissibili, in condizioni cliniche stabili o a rischio di patologie, per le quali è clinicamente attestato il beneficio prodotto dalla pratica
dell'esercizio fisico”.

“I programmi di esercizio fisico - prosegue il provvedimento - sono svolti nell'ambito di strutture, pubbliche o private, che assumono la denominazione di "palestre della salute" a seguito di procedura di riconoscimento ed iscrizione nell'apposito elenco regionale”. La norma stabilisce inoltre specifici requisiti per gli operatori, che devono essere in possesso di laurea di secondo livello, specialistica o magistrale in attività motorie preventive e adattate, o di diploma di laurca del vecchio ordinamento equiparato o di altro titolo di studio equipollente, anche conseguito all'estero, riconosciuto idoneo ai sensi della normativa vigente in materia”.
“Ora - conclude Monnanni - ci auguriamo che sia dia tempestiva attuazione alla norma, prevedendo anche l’inserimento a tutti gli effetti nel modello organizzativo del servizio anche l’innovativa figura professionale del “social trainer” elaborata dall’ASP e già riconosciuta a livello sportivo dall’AICS già operativa nella “Palestra della Salute” di Asilo Savoia”.

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